Cosa direi al me stesso di 5 anni fa.

Oggi parlavo con una ragazza su instagram che mi ha scritto chiedendomi informazioni sul mio lavoro, come ho iniziato, se avevo consigli ecc. Ricevo spessissimo messaggi del genere e mi fa sempre molto piacere poter dare una mano e aiutare le persone a vivere delle proprie passioni che è anche un pò il motivo per cui ho aperto questo blog.

La conversazione è andata avanti per un pò fino a che mi ha chiesto: Che consigli daresti al te stesso di quando ha iniziato questo percorso?

Penso che sia una delle domande più belle che mi abbiano mai fatto anche se lì per lì non ho saputo rispondere e ho un pò tergiversato anche perchè il mio percorso è iniziato molto prima di instagram.

Appena ho finito la scuola, subito dopo il diploma, ho colto la palla al balzo e sono andato alle Canarie, tutto è iniziato da lì.

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Ho sempre avuto la passione per i viaggi e la fotografia e nel corso degli anni ho cambiato strada, lavoro e vissuto in diverse città ma diciamo che lo scopo finale era sempre lo stesso: fare qualcosa che mi piacesse.

Perchè il lavoro è parte fondamentale della vita ed è la cosa a cui dedicheremo più tempo in assoluto. Fin da piccolissimo ho sempre avuto molto chiaro questo concetto ma da subito ho pensato che il bello della vita è  appunto viverla. Quindi ho sempre cercato un compromesso tra il lavoro e vivere. Che senso ha guadagnare stipendi stratosferici se poi non si ha il tempo di spenderli e di godersi tutte le ore, le giornate passate a lavorare?

Ma tornando alla domanda iniziale penso che, se potessi tornare indietro non darei nessun consiglio ma solo tanto incoraggiamento. Non perchè non ho fatto errori o perchè sia tutto rose e fiori, anzi. Ci sono stati momenti duri da affrontare e ho dovuto farlo completamente da solo però non mi pento di nulla, Gli errori e scelte sbagliate fanno parte del percorso l’importante è arrivare alla meta.

Tutto quello che ho fatto l’ho fatto con uno scopo, tutto quello che ho fatto mi è servito per crescere, per conoscermi. I momenti difficili sono serviti che godermi ancora di più quelli belli.

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Quando sono andato alle Canarie a 19 anni non avevo mai praticamente viaggiato ed era la prima volta che lo facevo da solo ma grazie a quella esperienza ho capito che il mio desiderio di viaggiare non era un capriccio ma davvero mi piaceva e mi faceva stare bene.

Quando sono partito in Germania non sapevo nulla di tedesco ne avevo particolari esperienze lavorative ma mi sono comunque buttato perchè sapevo che per me era la cosa giusta.

Sono una persona che si fa tante domande, che si mette mille dubbi ma non ho mai avuto nessun dubbio o ripensamento quando si trattava di prendere un’aereo o un treno e fare mesi fuori di casa.

Probabilmente mi sono buttato troppo a volte e poi mi sono dovuto adattare e reinventarmi facendo più fatica degli altri ma arrivare a fare il content creator, viaggiare, collaborare con grandi aziende sono sicuro non sarebbe mai successo  se prima non avessi fatto, prima, altre esperienze.

Ammetto che sono molto fortunato perchè ho sempre avuto amici che non mi hanno mai tarpato le ali ma mi hanno sempre incoraggiato e anche quando sono stato lontano per mesi mi hanno accolto a braccia aperte quando sono tornato. Lo stesso vale per i miei genitori, che anche se preoccupati del mio futuro incerto mi hanno sempre detto che la cosa importa era che fossi contento.

Ho scritto che se potessi tornare indietro mi incoraggerei perchè la strada che ho scelto non è una strada convenzionale, non ci sono certezze e tutto pesa sulle mie spalle e non parlo solo di adesso ma anche di quando sono partito alle Canarie, o in Germania o a Londra perchè quando tornavo dovevo sempre ripartire da zero. Riprendere a farmi conoscere dai miei colleghi, conoscere la città, ricrearmi una vita da capo senza certezze se non gli orari di lavoro.

Penso di non averlo mai racconto ma tornato da Londra ho fatto la mia ultima stagione in Sardegna. Già durante la stagione avevo iniziato a capire un pò meglio le potenzialità di instagram. Vedevo persone che lavoravano con enti del turismo e hotel altri che facevo post sposorizzati, insomma c’era la possibilità di farlo diventare un lavoro vero. Così mi sono dato un anno di tempo per vedere come andava. Mi sono trovato un lavoretto online che mi pagava pochissimo ma mi occupava poco tempo e durante la giornata potevo dedicarmi a pianificare viaggi e far foto.

Quando raccontavo agli amici o ai parenti questo mio progetto quasi nessuno mi prendeva sul serio. Pensavo che non avessi voglia di far nulla. Tutt’ora a Cagliari se parli di influcer, blogger, instagram e marketing ad un hotel o ristorante sembra che stia dicendo qualche parolaccia, anche ora questa realtà è molto più visibile agli occhi di tutti, figuriamoci 4 anni fa.

Ho scritto tutto questo per riallaciarmi a quello che ho detto prima, se potessi tornare indetro e parlare col messo di 19 anni gli darei una grande pacca sulla spalla e gli farei anche i complimenti perchè da subito ha imparato ad ascoltarsi, a cambiato e ricominciato tante volte, si è reinventato imparando nuove lingue da auto didatta, ha imparato lavori che non aveva la più pallida idea di come si facessero, si è trovo un suo piccolo posto nel posto.

Ho sfruttato la domanda di questa ragazza per farti capire che spesso vogliamo una risposta dagli altri sperando che gli aprano ci aprano gli occhi e ci incoraggino ma alla fine nessuno meglio di noi sa cosa sia giusto fare.

Ci creiamo da soli una gabbia da cui poi non riusciamo ad uscire quando ci sono volte in cui basta solo provarci, buttarsi, sperare che vada male ma se va male almeno ci abbiamo provato e sicuramente avremo una bella storia da raccontare 🙂

 

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